Berkin Elvan,
il ragazzo appena quattordicenne colpito alla testa da un candelotto
lacrimogeno durante le proteste di Gezi Park, è scomparso l'11 marzo del
2014 dopo nove mesi di coma. Elevan è diventato uno dei simboli della
dura repressione imposta al movimento di Gezi dalle autorità turche: il
giovane era infatti uscito di casa il 16 giugno del 2013 per andare a
comprare del pane quando è rimasto coinvolto dall'operazione di polizia
nel quartiere OkmeydanO di Istanbul.
Fu colpito alla testa da una granata lacrimogena sparata ad altezza
d'uomo dalla polizia. Centinaia di persone si sono riunite davanti
all'ospedale dove Elevan era ricoverato dopo che la famiglia ha
annunciato la sua morte sui social network. Su Twitter si è quindi
diffuso l'hashtag #BerkinElvanOlumsuzdur - Berkin Elevan è immortale - e
diverse manifestazioni spontanee si sono registrate in tutto il Paese.
Ad Ankara un manifestante si è presentato da solo nel quartiere centrale
di KOzOlay con una pagnotta di pane e un cartello con scritto «io sono
Berkin». In poco tempo molti si sono uniti a lui in un sit-in pacifico e
silenzioso che ha occupato il vicino Guven Park. Non appena la notizia è
stata rilanciata dai social network manifestazioni simili si sono
segnalate in diverse città della Turchia e molti studenti di licei e
università si sono rifiutati di prendere parte alle lezioni in segno di
protesta. La polizia è intervenuta in alcune occasioni e si sono
verificati scontri con i manifestanti. I negozianti del quartiere di
Istanbul dove risiede la famiglia di Berkin hanno chiuso le serrande per
mostrare il loro lutto. Migliaia di persone hanno quindi preso parte al
funerale del ragazzo, che è stato sepolto il 12 marzo dell'anno scorso
nel cimitero di Ferikoy. Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha
accusato Berkin Elvan di aver avuto legami con «organizzazioni
terroristiche», esacerbando ancor di più gli animi. La madre di Berkin,
Gulsum Elvan, ha dal canto suo incolpato il primo ministro per la morte
del figlio. In suo nome i brigatistì turchi di Dhkp-c hanno sequestrato
oggi a Istanbul il giudice che sta indagando sulle responsabilità per la
morte del ragazzo. Indagini che al momento non hanno portato ad
individuare il poliziotto che sparò il lacrimogeno che ha ucciso Berkin. |